Lezione 2

lloc: Cursos IOC - Batxillerat
Curs: Llengua estrangera Italià I (Bloc 2) ~ gener 2020
Llibre: Lezione 2
Imprès per: Usuari convidat
Data: diumenge, 28 d’abril 2024, 20:20

1. Parlare di azioni abituali nel passato

Leggi i racconti che fanno alcuni studenti d'italiano sulla loro infanzia.

 

 


Laura

Ho tanti ricordi belli dell'infanzia, però i piú belli di tutti sono quelli legati alle estati al mare con mia nonna in luglio. Mia nonna ha un appartamento vicino alla spiaggia a Puerto de Santa María. Tutte le mattine mia nonna mi svegliava presto, anche se io volevo dormire di piú, lei mi svegliava e facevamo una passeggiata sulla spiagga quando non c'era nessuno. Dopo mezz'ora di passeggiata, ritornavamo a casa e facevamo colazione. Un'ora dopo, io ritornavo in spiagga con le mie amiche Ana e María, e giocavamo in mare o facevamo castello di sabbia sulla spiaggia. Quando ci stancavamo della spiagga, andavamo in piscina e facevamo un piccolo bagno, poi alle due ritornavamo a casa perché avevamo tanta fame. Normalmente mia nonna mi faceva la paella perché lei sapeva che a me piace tantissimo. Dopo pranzo e quando la cucina era pulita, mia nonna guardava la televisione mentre io dormivo un po'. Alle sei, le mie amiche mi chiamavano e andavamo di nuovo in piscina e facevamo un lungo bagno, giocavamo a carte o semplicemente parlavamo un po’ di tutto. Quando non faceva piú caldo, facevamo una passeggiata e gardavamo le bancarelle con le borsette, i braccialetti e gli orecchini. Alle nove e mezza, salutavo le mie amiche e ritornavo a casa per cenare. E quando mia nonna e io finivamo di mangiare, tutte le sere giocavamo al parchis, e quasi sempre vincevo io. Infine, alle unidci io andavo a dormire perché ero molto stanca dopo una giornata tanto intensa.

Irene

I miei ricordi di infanzia sono di solito associati a molti momenti felici passati con i miei genitori. Mio padre è un amante della natura e portava spesso me e i miei fratelli a fare lunghe passeggiate in montagna, dove ci insegnava i a riconoscere alberi e piante diversi. Con i miei cinque fratelli facevamo mille giochi diversi. Giocavamo a calcio, a nascondino e spesso la sera anche facevamo lunghe partite a scacchi. Mia madre è una grande cuoca. Ogni domenica preparava piatti diversi sempre buonissimi. Che bei ricordi!
Diego
Quando ero piccolo giocavo spesso da solo a casa perché ero figlio unico. Il fine settimana però veniva sempre qualche amichetto a giocare con me. Un brutto ricordo della mia infanzia è la scuola. Avevo una maestra molto severa. Avevo paura di lei. Ogni mattina facevo i capricci perché non volevo andare a scuola. L'incubo è durato solo un anno perché in seconda è arrivata una nuova maestra simpaticissima. Ci faceva giocare molto e non ci dava tanti compiti come l'altra. Devo ammettere che non mi piaceva studiare. Odiavo tutte le materie tranne la matematica. Ero molto bravo in matematica! E lo sono ancora. Sono professore di matematica!:)

PER COMUNICARE

Da piccolo vivevo in un'altra città

Giocavo con i miei compagni di classe / con i miei fratelli

Mi piaceva giocare a nascondino / a calcio / con le bambole / con i videogiochi

Ero bravo in storia / Non ero bravo in geografia

Andavo bene in matematica  / andavo male male in fisica

In estate andavamo sempre in montagna / in campagna / al mare / al paese di mio padre

GRAMMATICA

L'imperfetto

Per formare l'imperfetto si aggiunge -av ai verbi in -are, -ev ai verbi in -ere e -iv ai verbi in -ire.

VERBI IN -ARE

VERBI IN -ERE

VERBI IN -IRE

io mangi-

-av-

o

io prend-

-ev-

o

io dorm-

-iv-

o

tu mangi-

i

tu prend-

i

tu dorm

i

lui/lei/Lei mangi-

a

lui/lei/Lei prend-

a

lui/lei/Lei dorm-

a

noi mangi-

amo

noi prend-

amo

noi dorm-

amo

voi mangi-

ate

voi prend-

ate

voi dorm-

ate

loro mangi-

ano

loro prend-

ano

loro dorm-

ano


Uso dell'imperfetto

L'imperfetto si usa per indicare:

  • un'azione al passato non conclusa, nel suo svolgimento --> A quell'ora dormivo ancora...

  • un'azione ripetuta o abituale al passato --> Mattia giocava tutti i giorni a carte.

  • Due azioni contemporanee --> Mentre studiavo matematica, ascoltavo musica.

L'imperfetto si usa anche:

  • nelle descrizioni --> “Il cortile era tutto pavimentato”

  • nelle narrazioni --> “C'era una volta una bambina piccola che aveva una nonna malata...”

L'uso modale dell'imperfetto:

  • Per fare delle richieste in modo gentile: Desidera --> -Volevo una birra.

Fai attenzione!

Io giocavo / andavo (prima persona singolare dell'imperfetto finisce in "o")

Piacere all'imperfetto

mi piaceva la pasta / giocare (con il singolare o un infinito)

mi piacevano i videogiochi (con il plurale)

Esserci all'imperfetto

Al presente usiamo c'è + singolare e ci sono + plurale.

All'imperfetto usiamo c'era + singolare e c'erano + plurale

Alcuni verbi irregolari all'imperfetto

Essere Bere Dire Fare Porre Tradurre Trarre

ero

eri

era

eravamo

eravate

erano

bevevo

bevevi

beveva

bevevamo

bevevate

bevevano

dicevo

dicevi

diceva

dicevamo

dicevate

dicevano

facevo

facevi

faceva

facevamo

facevate

facevano

ponevo

ponevi

poneva

ponevamo

ponevate

ponevano

traducevo

traducevi

traduceva

traducevamo

traducevate

traducevano

traevo

traevi

traeva

traevamo

traevate

traevano

Prova rispondere a queste domande sulla tua infanzia

Dove vivevi?

Con chi giocavi?

Quali giochi ti piacevano di più?

Ti piaceva andare a scuola?

In quali materie andavi meglio?

In estate che cosa facevi?

2. Azioni abituali e azioni singole nel passato

Ascolta e leggi il dialogo

- Piero, che facevi di solito in estate?

+ Andavo sempre al mare con tutta la famiglia, con i miei genitori mio fratelli Luigi e le mie sorelle Rosa e Loredana.

- E dove andavate?

+ Andavamo in Calabria, a Diamante. Affittavamo una casa vicinissima alla spiaggia per un mese. Appena finiva la scuola, caricavamo la macchina e partivamo.

- Hai dei bei ricordi delle vacanze in Calabria?

+ Bellissimi. Mi divertivo tantissimo con i miei fratelli. Passavamo intere giornate sulla spiaggia. Facevamo lunghi bagni, giocavamo con i racchettoni, con le biglie, a bocce e a biliardino. Io ero bravissimo a biliardino. Vincevo sempre!

- E la sera?

+ La sera andavamo a fare una passeggiata in centro. Spesso mio padre ci comprava il gelato in una gelateria che aveva tanti gusti diversi. A volte noi bambini prendevamo le biciclette e giravamo per le stradine del paesino fino a tardi.

- Tutti i giorni in spiaggia?

+ Sì, era bellissimo. Una volta abbiamo fatto una cosa diversa. Mio padre ha organizzato una gita in montagna indimenticabile sui monti della Sila, non lontani da Diamante. Abbiamo fatto una lunga passeggiata nei boschi e abbiamo anche raccolto dei funghi con cui poi mia madre ha fatto un ottimo risotto. Ah, siamo anche andati in canoa!

PER COMUNICARE

I giochi

giocavo con i racchettoni

andavo in bicicletta

giocavo a biliardino

giocavo con le biglie

giocavo a calcio / a pallavolo / a tennis

GRAMMATICA

Uso dell'imperfetto e del  passato prossimo

Con l'imperfetto raccontiamo azioni abituali nel passato:

In estate a mare facevo lunghi bagni...

Di solito il pomeriggio giocavo con i miei amici...

Da piccolo in inverno andavo a sciare...

 

Con il passato prossimo parliamo di un'azione singola nel passato:

Una volta abbiamo fatto una cosa diversa, abbiamo fatto una lunga passeggiata nei boschi....

Molti anni fa sono andato in Portogallo con i miei genitori...

Nel 2001 ho cambiato scuola...

3. Raccontare i giorni della scuola - La routine nel passato

Leggi e ascolta il testo.

 

Quando andavo alla scuola elementare, mi svegliavo alle sette e mezza perché la scuola iniziava alle otto e mezza. In realtà mi svegliava mia madre alzando la persiana. Mentre lei preparava la colazione io andavo in bagno dove mi lavavo la faccia e qualche volta mi pettinavo. La colazione della mia infanzia era quasi sempre la stessa: latte e biscotti. Mi piaceva molto inzuppare i biscotti nel latte caldo.

Dopo colazione, mi vestivo in fretta, prendevo lo zaino con i libri e uscivo con mio fratello e mia sorella, che erano più grandi di me. Di solito andavamo a scuola da soli. Qualche volta ci accompagnava mio padre in macchina, soprattutto quando pioveva.

A scuola passavo cinque ore tra i banchi. Avevo solo una mestra che insegnava tutte le materie. Si chiamava Giulia ed era molto simpatica. Spesso organizzava dei giochi in classe e ci faceva cantare spesso. Il momento più bello però era la ricreazione nel cortile della scuola. Mi piaceva molto fare le gare di corsa con i miei compagni di classe. E mi piacevano molto i panini che mi preparava mia madre. Il mio preferito era quello con la mortadella.

All'una e mezza uscivo da scuola e andavo a pranzo a casa. Pranzavamo tutti insieme verso le due. Mio padre dopo pranzo tornava al lavoro, mentre io e i miei fratelli facevamo i compiti per il giorno dopo.

Verso le cinque facevamo merenda: pane e nutella, pane e pomodoro, qualche volta un pezzo di pizza. Poi i cartoni animati! Aspettavamo con ansia l'ora dei cartoni animati con i nostri eroi preferiti: Superman, Batman, Mazinga Z.

Quando mio padre tornava a casa, ci chiedeva sempre di fargli vedere i quaderni con i compiti. A volte uscivamo con lui a fare la spesa. Ogni tanto andavamo a fare una breve visita ai nonni che vivevano nel nostro stesso quartiere.

Due volte alla settimana, dopo merenda, io andavo in piscina. Mi accompagnava mia madre con la sua cinquecento bianca. Mio fratello e mia sorella andavano da soli all'allenamento di pallacanestro e di pallavolo.

La sera cenavamo sempre alle otto. Dopo cena io e i miei fratelli aiutavamo a sparecchiare e poi andavamo in camera nostra (dormivamo tutti insieme) a giocare fino alle nove e mezza. Era questa l'ora del bacio della buona notte e a letto!

Com'era la tua giornata quando andavi alla scuola elementare?

PER COMUNICARE

Azioni abituali nel passato

Mi svegliavo alle sette

Facevo colazione con ...

Andavo a scuola a piedi / in macchina / in autobus ...

Stavo scuola cinque ore...

Mi piaceva molto la matematica / la geografia / la storia / l'ora di educazione fisica / la ricreazione

Alle cinque / verso le cinque facevo merenda

Guardavo i cartoni animati / un telefilm...

Andavo in piscina / all'allenamento di pallacanestro / calcio

GRAMMATICA

Indicazioni di tempo

Quando andavo a scuola

Mentre mia madre cucinava

Dopo cena

All'una / alle due, tre, quattro ecc.

Verso l'una / verso le due, tre, quattro, ecc.

In estate andavo sempre al mare

Qualche volta mio padre mi portava al cinema

A volte andavo a giocare al parco

Il pomeriggio facevo spesso i compiti

Non uscivo mai dopo le nove.

Com'era la tua giornata quando andavi alla scuola elementare?

4. Passato prossimo e imperfetto a conforonto

Imperfetto Passato prossimo
  • Descrivere (abitudini, qualità di un oggetto o di una persona).

Esempio: Da bambina ero molto bugiarda.

  • Descrivere due azioni contemporanee

Esempio: Mentre faceva i compiti, guardava la televisione.

  • Usiamo i verbi modali all'imperfetto per descrivere un'azione incompleta, incerta, di cui non conosciamo i risultati.

Esempio: Sara doveva chiamare sua madre (L'ha chiamata? Non lo sappiamo) ; Silvia poteva arrivare in ritardo (È arrivata in ritardo? Non lo sappiamo); ecc.

  • Indicare azioni concluse.

Esempio: Ieri, Giovanni, ha parlato per tre ore.

  • Indicare azioni concluse e successive:

Esempio: Prima ho fatto i compiti e dopo mi sono rilassata.

  • Indicare un'azione che ne interrompe un'altra:

Esempio: Mentre parlavo con lui, mi ha scritto un messaggio.

  • Usiamo i verbi modali al passato prossimo per descrivere un'azione completa, che esprime chiaramente cosa è successo:

Esempio: Luigi è dovuto andare da sua nonna (Luigi è andato da sua nonna, ne siamo sicuri).

Se rivedi sopra l'uso del passato prossimo (io sono andato / io ho fatto), saprai che normalmente usiamo questo tempo per parlare di azioni puntuali nel passato. Invece, l'imperfetto (io andavo), come hai appena imparato in questa consegna, lo usiamo per parlare di azioni passate che durano nel tempo o per descrivere situazioni.

Alcune espressioni di tempo che si usano con il passto prossimo, con l'imperfetto o con tutti e due i tempi.

  • Quando
    • Quando ho compito diciotto anni, ho deciso di iniziare a lavorare.
    • Quando ero piccolo qualche volta facevo male i compiti.
  • Mai:
    • Non ho mai copiato agli esami.
    • Quando andavo a scuola non mi piaceva la matematica.
  • Sempre:
    • Io ho sempre fatto rapidamente amicizia con i miei compagni di classe.
    • Quando ero piccolo facevo  sempre i compiti il pomeriggio.
  • Oggi:
    • Oggi ho fatto un esame difficilissimo.
  • Questa mattina / questo pomeriggio / questa sera...:
    • Ho fatto i compiti questo pomeriggio.
  • Quest'anno / mese / secolo:
    • Quest'anno ho fatto molti cosri di formazione..
  • Dieci minuti fa:
    • Ho incontrato un mio vecchio professore del liceo.
  • Ieri:
    • Ieri ho finito i compiti prestissimo.
  • Mentre
    • Mentre studiavo, ascoltavo sempre la televisione.
  • L'altro giorno / il 12 luglio / Nel 1978 / A settembre / Tre anni fa/ l'anno scorso / la settimana scorsa... :
    • L'anno scorso sono andato a Maiorca.
    • L'anno scorso studiavo medicina. (Come prima)


    5. Il superlativo assoluto e il superlativo relativo

    Il grado superlativo esprime la qualità al massimo grado.

    Il superlativo può essere di due tipi:

    1 - superlativo assoluto

    Marco è bravissimo.

    2 - superlativo relativo

    Marco è il più bravo della sua classe.

    Il superlativo è assoluto quando la qualità è espressa nel suo grado più alto, senza nessun confronto; il superlativo è relativo quando la qualità, pur essendo espressa nel suo grado più alto, è paragonato con quella di altri termini.

    Il superlativo relativo può essere di maggioranza o di minoranza.

    Marco è il più bravo della classe. (superlativo relativo di maggioranza)

    Marco è il meno bravo della classe. ( superlativo relativo di minoranza)

    Il superlativo assoluto si forma sostituendo alla desinenza dell'aggettivo di grado positivo la desinenza: - issimo.

    Esempio

    timido       --> timidissimo

    coraggioso --> coraggiosissimo

    bravo         --> bravissimo

    agile          --> agilissimo

    Vi sono altri modi per formare il superlativo assoluto. Si può far precedere l'aggettivo qualificativo di grado positivo dalle paroline: molto, tanto, assai, estremamente, oltremodo, sommamente.

    Esempio

    molto timido

    molto coraggioso

    tanto bravo

    sommamente agile

    Oppure possiamo premettere all'aggettivo qualificativo di grado positivo i prefissi: arci, stra, super, extra, iper, sovra, ultra.

    Esempio

    timido       --> supertimido

    coraggioso --> arcicoraggioso

    bravo      --> ultrabravo

    agile         --> iperagile

    Possiamo anche ottenere il superlativo assoluto ripetendo l'aggettivo di grado positivo.

    Esempio

    timido timido

    coraggioso coraggioso

    bravo bravo

    agile agile

    6. Il comparativo

    di maggioranza

    • più+aggettivo+di+ nome
    • più+aggettivo+di+avverbio
    • Luigi è più alto di suo frattello.
    • Luigi è più alto di prima.
    • che+nome/pronome (preceduto da preposizione)
    • avverbio/verbo+che+avverbio/verbo
    • Nome +aggettivo + che+ aggettivo
    • Lui è più cattivo con sua sorella che con sua cugina
    • Mi piace di più studiare che lavorare / Lei mi piace più ora che prima.
    • Lui è più onesto che gentile.
    di minoranza
    • meno+aggettivo+di
    • Luigi è meno intelligente di Mario
    • che+nome/pronome (preceduto da preposizione)
    • Lui è meno buono con lei che con me
    • Temo di meno ingrassare che morire / Lui è studia di più ora che prima.
    • Lui è meno intelligente che furbo.

    di uguaglianza

    aggettivo+come+nome Luigi è alto come me;
    • tanto+aggettivo+quanto+nome
    • cosi +aggettivo+come+nome

    • Luigi è (tanto) alto quanto me.
    • Luigi è così alto come me.

    Attenzione:

    È molto importante tenere conto del fatto che perché possiamo usare "che" invece di "di" il nome non deve essere preceduto da preposizione.

    Altre considerazioni:

    Il secondo termine di paragone è introdotto da "di" quando:

    • È costituito da un nome o pronome non preceduti da preposizione: Mario è più magro di te,
    • È un avverbio: Lucio è più triste di prima,

    Il secondo termine di paragone è introdotto da "che" quando:

    • è un nome o un pronome retto da una preposizione: Lui è meno interessato per la materia che per la ricreazione.
    • si paragonano verbi o avverbi: studiare mi piace di meno che sapere,
    • si mettono a confronto due aggettivi riferiti allo stesso nome: lui è meno onesto che diplomatico.